Cinema

Captain fantastic: un commento e 5 scene epiche

Ho visto Captain fantastic al cinema Astoria.

E qual’è la tua opinione in merito?

È un film davvero interessante.

Interessante è una non parola.

È stato davvero sconvolgente.

Anche sconvolgente è una non parola.
Dimmi qualcosa di più.

Praticamente Viggo Mortensen interpreta un uomo che vive nella foresta insieme ai suoi sei figli. Dopo la morte della moglie parte insieme a loro per assistere al funerale di lei, nel New Mexico, dove la donna si è tolta la vita.

Questa è la trama. Io voglio sapere cosa ne pensi tu.
A parole tue.

Il protagonista, Ben Cash, ha seguito un ideale. Ha deciso di vivere e di crescere i suoi figli nella foresta dello stato di Washington, abbattendo le convenzioni della vita come la conosciamo. I ragazzini non sono mai andati a scuola, ma la loro cultura è vastissima. Citano la dichiarazione dei diritti civili a memoria, discutono di economia, medicina, filosofia. Il loro padre disprezza la società capitalista e dimostra che si può vivere, e bene, senza essere imbrigliati da un sistema che ci vuole standardizzati e consumisti. Ho provato ammirazione per lui mentre lo vedevo insegnare ai suoi figli come uccidere un cervo per cibarsene e allo stesso tempo rispettarlo. È stato come vedere l’Emilio di Rousseau prendere forma, trasformarsi in immagine e suono.

Ho ammirato Ben e per buona parte del film ho desiderato di poter tornare indietro nel tempo ed essere allevata come lui ha fatto con i suoi figli. In fondo chiunque di noi sarebbe potuto diventare come quei ragazzini prodigio se invece di sprecare pomeriggi davanti alla tv o ai videogiochi lo avesse impiegato nella lettura di Chomsky, Marx, Platone, Aristotele, ecc.

L’Émile di Matt Ross

Eppure l’educazione potenzialmente perfetta impartita da Captain fantastic fa un passo in avanti rispetto all’Émile, perché si mette in discussione. I sei ragazzi sono fuori dal tempo, dallo spazio, dal mondo. Vivono nella società perfetta di Platone, che però è piccola, ristretta, sconosciuta ai più. E la solitudine beata non basta, è estraniante, impedisce la socializzazione, impedisce di scoprire il mondo.

Il più grande dei figli di Ben, Bodevan, (non stupitevi di non conoscere questo nome, Ben e sua moglie hanno inventato i nomi dei loro figli, per renderli unici al mondo) finisce per definirsi un “mostro”. Urla di non sapere nulla del mondo se non è già stato scritto in un libro. I piccoli Cash (l’ironia vince su tutto in questo film), da bravi filosofi quali sono diventati, insinuano il dubbio nel loro padre, sia volontariamente che inconsciamente. E Ben torna sui suoi passi e decide di mediare, di compensare, di creare un nuovo equilibrio, di fare dei suoi figli degli ibridi (come è lui stesso in fondo) e non dei fantastici esseri umani che il resto dell’umanità faticherebbe a comprendere.

In medio stat virtus. Banale? Vecchia quanto e più di Aristotele? Forse. Ma quanto è difficile mantenere l’equilibrio? Un bambino ci mette mesi prima di trovare quello giusto, quello che gli permette di muovere i primi passi.

L’equilibrio, ok. Ma tra cosa? Fondamentalmente tra il proprio essere, che è libero, sfacciato, puro, immutabile, unico, e la società che ci vuole plasmare a suo volere, imbrigliare nelle convenzioni, nelle religioni, in ciò che è giusto solo perché tutti credono che sia così.

Ci sono scene epiche in Captain fantastic:

1 – Viggo in nudo integrale. E non in una scena di sesso, ma all’ora di pranzo, sull’uscio del suo autobus/camper. Ci vuole spazio per 7 persone e la biblioteca universale).

 

2 – Il piccolo Naj che rimane basito nello scoprire che sua zia non uccide i polli ma li compra già morti in rosticceria. D’altronde i piccoli Cash sono abituati ad andare nel bosco ad uccidere i cervi con arco e frecce!!

 

3 – Bodevan che chiede di sposarlo alla prima ragazza con cui abbia mai veramente parlato. Sapiente il ragazzo, ma goffo e tenerissimo!

 

4 – Il suocero di Ben, nonché nonno dei ragazzi che scaglia una freccia contro Ben. Andare a caccia piace a tutta la famiglia!

 

5 – La famiglia Cash che getta le ceneri della madre nel wc di un aeroporto. Tutti strani, anche i morti in questa famiglia.

Captain fantastic è una riflessione sulla vita e sulla morte e su come spesso sembra di prenderle seriamente e invece si finisce per ridicolizzarle. Nel rifiutare un funerale simile a mille altri in cui un prete elogia una donna che non ha mai conosciuto, i Cash rifiutano il conformismo. Captain fantastic e i suoi figli cremano la madre e versano le sue ceneri in un water. Non è un insulto, è il pieno di rispetto del volere di una donna che ha interpretato il mondo a modo suo.

Qui di seguito il trailer ufficiale che  però non basta a capire la genialità di questo film. Fidatevi, andate a vederlo.

 

 

Informazioni sull'autore

Adriana Giombarresi

Lettrice vorace di libri (soprattutto di quelli di Camilleri), amo disegnare, sia con matite e colori, sia con il prezioso aiuto di Illustrator e famiglia.