Letteratura

L’avventura di Momo, la libreria per ragazzi di Alice, Sara e Veronica

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Se vi è capitato di passare per via Mazzini a Ravenna, è difficile che non abbiate sbirciato dietro alla loro vetrina. Sono Alice Keller, Sara Panzavolta e Veronica Truttero: tre ragazze che quasi un anno fa hanno aperto Momo, una libreria per ragazzi e bambini da 0 a 14 anni. Da sostenitori di ogni genere di letteratura, abbiamo fatto loro qualche domanda per scoprire come hanno iniziato e come sta andando.
Se dovete fare un regalo ad un nipotino, ricordatevi di loro. Anche se il nipotino non ha tanta voglia di leggere: fidatevi di Momo, i risultati saranno molto interessanti.

Venite tutte da percorsi affini, ma separati. Come si sono incontrate le vostre strade?

Ci siamo incontrate tra i banchi dell’Accademia Drosselmeier di Bologna, un master per librai e giocattolai specifico per la letteratura per l’infanzia e l’adolescenza. Tra Veronica e Alice in particolare è nato un grandissimo sodalizio artistico, da un paio di anni pubblicano libri assieme e sono sempre più prolifiche!

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La vetrina della libreria

A cosa si deve la scelta di Momo, il personaggio di Michael Ende, come “madrina” della vostra libreria?

Abbiamo riflettuto sul concetto di “tempo” e, dato che il romanzo è una grande critica alla fretta e all’alienazione della società contemporanea, abbiamo pensato che il luogo che ci sarebbe piaciuto creare dovesse essere un posto per chi sa cercare, dove l’ascolto, la lentezza, il prendersi tempo, fossero dei punti cardine. Perché la lettura è proprio questo: tempo per se stessi, per viaggiare pur stando fermi, per prendere un respiro. E come nel romanzo di Ende la piccola Momo faceva guarire da tutti i malanni chiunque passasse del tempo con lei, ecco che “Va da Momo che ti passa!” è diventato il nostro motto, sperando che passare del tempo in libreria possa giovare ai nostri lettori!

In fase di apertura avete fatto ricorso ad una campagna su Produzioni dal Basso. Le donazioni dimostrano che diversi hanno creduto nel vostro progetto: perché avete scelto il crowdfunding e quali risultati siete riuscite a trarne?

Abbiamo scelto il crowdfunding perché il nostro è un progetto sociale, una libreria è un posto per tutti e abbiamo pensato che lanciare una campagna di raccolta fondi potesse essere un buon modo per rendere partecipi le persone al nostro progetto, e aiutarci a costruire un luogo che sia di tutti. Con le donazioni di chi ci ha sostenuto siamo riuscite a coprire una parte delle spese per l’arredamento, realizzato, tra l’altro, interamente in legno da due artigiani di Cesena.

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Allestimento in occasione del centenario di Roald Dahl

Organizzate molte interessanti attività per avvicinare bambini e ragazzi alla lettura. Premesso che sia una missione stupenda, qual è stata la risposta del pubblico e delle famiglie di Ravenna?

La risposta della città e delle famiglie è stata importante: in molti ci hanno confermato di sentire l’esigenza di una libreria specializzata per infanzia e adolescenza (cosa non scontata in una città già ricca di librerie indipendenti anche di valore). Abbiamo cominciato a riconoscere famiglie e piccoli lettori, a conoscere i gusti dei nostri clienti più assidui e a pensare a loro ogni qual volta vediamo una novità interessante. Rispetto alle attività organizzate, la risposta è stata varia: i laboratori sono solitamente molto partecipati, e questo ci fa un piacere enorme perché crediamo molto nel valore della manualità, dell’invenzione, dell’arte. Più fatica riscontriamo con le letture, nonostante siano gratuite. Ma non ci scoraggiamo: sta a noi lavorare con costanza e assiduità perché anche questi momenti apparentemente più tranquilli, di puro ascolto, senza un risultato da portare a casa, diventino appetibili quanto i workshop artistici, e si collochino come una pausa di respiro nelle settimane (spesso impegnatissime) dei più piccoli.

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La libreria

Quali sono i prossimi eventi in programma?

Qualche anticipazione su un paio di attività che partiranno all’inizio della primavera: un corso di calligrafia, perché riteniamo che nell’era del digitale sia importante riprendere in mano carta e penna per non perdere l’esercizio alla scrittura manuale, e poi, per i bambini dagli 8 ai 10 anni un gruppo di lettura, per appassionati lettori che vorranno parlare di libri e condividere con gli altri le loro emozioni, i loro sogni e le loro paure. Verrà riproposto l’atelier di pittura, che ci ha dato grandi soddisfazioni lo scorso autunno, e a cui aggiungeremo un atelier di scrittura per bambini dai 10 anni in su. Continueranno gli appuntamenti con gli autori e ci sarà un imperdibile workshop di cinema di animazione insieme agli Animàni, gruppo torinese, il 18-19 marzo.

Un consiglio per chi volesse aprire una libreria indipendente?

Siamo anche noi nuove del mestiere e forse non siamo nella posizione di poter dare molti consigli. Quello che possiamo dire è che la scelta del luogo è fondamentale! Così come il costo dell’affitto, che non va assolutamente sottovalutato. Una libreria è un’attività commerciale, dai margini di guadagno non alti, per cui, anche se sembra poco poetico, bisogna star attentissimi ai conti. Sicuramente – che la si abbia in precedenza, o si accetti la fatica di farla sul campo – bisogna avere una certa esperienza e praticità con la parte economica e organizzativa. Affidarsi a un buon commercialista, e studiarsi molto bene “chi distribuisce cosa”: conoscere le varie condizioni di distribuzione dei libri è fondamentale per costruirsi le proprie strategie. Ma soprattutto occorre tanta, tanta, tanta passione: solo con una motivazione forte è possibile affrontare l’investimento di un lavoro in proprio, che magari non dà soddisfazioni economiche immediate, e che comunque richiede tempo, cura, dedizione e tanta, tanta, tanta, inventiva. Ma si viene abbondantemente ripagati dal sorriso soddisfatto di un piccolo lettore quando ha trovato “la sua storia”.

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Informazioni sull'autore

Silvia Rossetti

Italianista e multitasker. Scrittrice quando c'è tempo, teatrante per divertimento. Forza Tassorosso.