Arte

Blu nella natura, blu nella cultura: intervista ad Arianna Sedioli di Immaginante

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Blu Blu Blu. E ancora blu. È questo il colore che si è riversato nelle sale del MAR (Museo d’Arte della Città di Ravenna) dall’11 febbraio. La mostra-laboratorio di Immaginante, patrocinata e sostenuta dal Comune di Ravenna, sarà visitabile fino al 12 marzo con le sue installazioni, le sue attività e il suo bellissimo colore.
Per entrare meglio nel merito di questo progetto, abbiamo intervistato Arianna Sedioli, ideatrice e curatrice. È lei, insieme ad una nutrita squadra di collaboratori e colleghi, ad aiutare a mettere in pratica tanti mondi diversi ed itineranti che avvicinino i bambini all’arte, alla musica, alla cultura.

Che cosa rappresenta Immaginante e da cosa nasce?

Siamo un progetto dedicato ai bambini e alle scuole, organizziamo esposizioni che diventano contenitori per altre attività. Per noi la mostra è interattiva, una mostra-gioco che si basa sullo studio dei bambini, poi diventa un percorso e un laboratorio per le scuole. È anche un momento formativo per gli insegnanti e per i genitori. Spesso, inoltre, è una mostra “con la valigia”, per cui le attività arrivano direttamente nelle scuole.
Abbiamo cominciato nel 1996, lo scorso anno abbiamo festeggiato 20 anni di attività. Nella prima fase il nostro nome era Arte sonora per i bambini ed eravamo essenzialmente due professionisti unitisi per questo progetto: io e l’artista Luigi Berardi, che ancora collabora con Immaginante. Il focus del lavoro era proprio l’educazione al sonoro, ci siamo inventati un’arte sonora per i bambini, termine che prima non esisteva nemmeno.

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Foto di Immaginante (Facebook)

Negli anni abbiamo aperto collaborazioni con altre persone dalle competenze molto varie: artisti visivi, grafici, fotografi, anche musicisti. Siamo inoltre sconfinati dalla ricerca sul sonoro ad una ricerca sulla sensorialità e sull’apprendimento attraverso i sensi, perciò abbiamo cercato di rifondare il nostro lavoro. Nel 2008 abbiamo trovato questo nome, Immaginante, che ci è piaciuto molto. È legato ovviamente a tutto il mondo dell’immaginario e dell’immaginazione, che accomuna gli artisti e i bambini. Arte sonora per i bambini fa comunque parte di Immaginante, nel senso che i progetti sul suono e sul sonoro a volte viaggiano ancora con questo sottotitolo.
Nel nostro gruppo c’è anche Giulia Guerra, illustratrice e grafico con formazione musicale, che è anche un’esperta di narrativa, per cui è molto brava nella selezione dei libri per bambini. Poi abbiamo Michela Bianchi, laureata in filosofia, ma con una tesi in pedagogia dell’arte. C’è Ludovica Guerra che conosce cinque lingue, perciò conduce le visite bilingue che abbiamo introdotto da qualche anno: anche per i più piccoli, quelli che non conoscono la lingua, è un’immersione nel sonoro, perché la visita diventa un gioco linguistico e anche una musica. Nel gruppo abbiamo anche Alessio Caruso, un artista visivo e un educatore che cura gli aspetti artistici legati all’immagine. Infine c’è Luigi Berardi che storicamente è con noi dagli esordi e si occupa in particolare di paesaggio sonoro: ad esempio il “mare a dondolo” è stato realizzato insieme a lui per il Museo dei Bambini di Milano otto anni fa, con questa mostra l’abbiamo riportato qui.
Siamo tutti di Ravenna e dintorni, ma siamo sempre stati itineranti. Abbiamo lavorato nei musei di tutta Italia e collaboriamo molto con il teatro La Fenice di Venezia. Il nostro lavoro è piaciuto molto alle sezioni didattiche delle sedi museali, lo hanno sempre trovato molto originale, qualcosa di nuovo da proporre. Anche confrontandoci con altre realtà a livello europeo siamo sempre tornati con nuove idee e soddisfatti di avere un respiro ampio, pur essendo nati in provincia.

Blu come la sedia del libro di Claude Boujon, blu come le opere di Yves Klein, blu come il mare: come mai avete scelto questo colore come punto di partenza?

Blu Blu Blu è un’idea affiorata durante il percorso dello scorso anno, che si intitolava Bianco a colori. Abbiamo pensato di focalizzare tutto su quest’unico colore molto interessante che io adoro, come adoro Yves Klein, un artista che mi ha sempre colpito. La mostra ha una sala a lui dedicata, in una didascalia abbiamo scritto “Klein giocherebbe con noi” e sono esposti alcuni oggetti che citano la sua arte. D’altronde la città di Ravenna ha delle opere blu riconosciute nel mondo: quando ho letto che Klein è stato a Galla Placidia e da lì è nato il suo amore per questo colore ho collegato tutto. Il blu rappresenta la nostra città, le sue opere, il mare, il cielo, è il colore della cultura e della natura.

Nelle sale gli spunti per i bambini si accostano ai lavori di Marilena Benini e Alberto Cavina. Quali sono le ragioni di questo allestimento?
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Foto di Immaginante (Facebook)

Le installazioni di Blu Blu Blu sono installazioni interattive, laboratori. Ciò non toglie che per noi siano opere anche quelle, che vengono “agite”: prendono forma nel momento in cui i fruitori agiscono. Ho avuto l’idea di coinvolgere Alberto Cavina, un artista e fotografo con cui collaboriamo spesso, che ultimamente si è occupato di creare dei piccoli origami molto particolari. Perciò, all’interno della mostra, abbiamo inserito una “micro-mostra”. In questo modo i bambini giocano, scoprono le macro-installazioni, poi tornano a rivedere ciò che hanno fatto attraverso una visione micro. Non sono quindi esposte semplicemente per essere guardate, hanno una funzione di rapporto fra il grande e il piccolo, fra giocare all’interno di un’opera che ti avvolge e vedere invece un’opera dall’esterno.
Marilena Benini è un’artista che collabora con noi anche come grafico-progettista, in questo senso ha curato buona parte dei libri che abbiamo pubblicato. È stata coinvolta perché quest’anno abbiamo pensato di organizzare eventi anche nel resto della città: in via Mazzini, al negozio Olivia in Wonderland, c’è una mostra a lei dedicata. La sua opera è un richiamo alla mostra che continua anche al di fuori del museo. Marilena aveva creato precedentemente queste opere, l’abbiamo scelta perché narra delle storie attraverso l’arte ed usa molto il blu. I suoi mondi sono spontaneamente legati all’infanzia, perché rappresentano racconti, principesse, pesci, uccellini.

Ho notato alcune citazioni delle “tipicità” locali, come le stelle di Galla Placidia e le ceramiche di Faenza. L’obiettivo è far sì che i bambini acquistino familiarità con la nostra storia artistica?

Certamente. Al blu delle ceramiche di Faenza abbiamo riservato l’ultima sala e sono oggetto del laboratorio. Nella stanza in cui i bambini giocano con la sabbia cinetica ci sono le indicazioni grafiche di Alessio Caruso, che si è ispirato alle stelle di Galla Placidia a otto punte. C’è un riferimento al mausoleo, ma anche alla scienza e all’astronomia attraverso le costellazioni. Ci sono anche le nuvole e il mare, con un faro che richiama la nostra Marina di Ravenna. Per questa mostra abbiamo approfondito tutto, la musica, l’arte e anche le scienze.

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Foto di Immaginante (Facebook)

Le attività della mostra danno spazio alla manualità e alla fantasia, ma c’è anche molto entusiasmo per la musica ed i rumori. 

Esatto. In una delle sale c’è un gioco di movimento e di colore, i bambini entrano nella Casa Bluetta, dove ogni mobile e oggetto è rigorosamente blu, e apparecchiano la tavola a ritmo di blues.
Abbiamo riproposto il gioco simbolico per eccellenza, la casa appunto, in chiave diversa, con attenzioni sonore, musicali e cromatiche che si armonizzano.

 

La mostra Blu Blu Blu è visitabile ancora per alcuni giorni, fino al 12 marzo. I laboratori e le visite sono disponibili su prenotazione contattando il numero 334 2804710.
Per ulteriori informazioni: http://www.artesonoraperibambini.com/
Facebook: https://www.facebook.com/immaginante/

Informazioni sull'autore

Silvia Rossetti

Italianista e multitasker. Scrittrice quando c'è tempo, teatrante per divertimento. Forza Tassorosso.