Letteratura

Perché andare alla mostra su Olindo Guerrini.

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Perché andare alla mostra su Olindo Guerrini.

S’avì pazenzia vi spiego perché è importante, secondo me, vedere la mostra su Olindo Guerrini. Il 28 febbraio la biblioteca Classense ha inaugurato una mostra bibliografica sul celebre poeta dialettale in seguito al centenario della sua morte (1916-2016). Fino al 6 maggio 2017, gli interessati potranno visitare i due saloni della Manica Lunga (l’ingresso a sinistra di quello principale della Classense in via Baccarini) e fare un tuffo nella “romagnolità”. L’ingresso è gratuito.

Classense-Manica-Lunga-mostra-su-olindo-guerriniDue parole su Olindo Guerrini.

La mostra S’avì pazenzia d’lezar ste lìbrett riproduce, attraverso vari documenti, la vita e le opere di Olindo Guerrini. Poeta, scrittore e bibliofilo, Guerrini è nato nel 1845 a Forlì e ha trascorso gran parte della sua infanzia a Sant’Alberto (RA). Per le sue opere ha utilizzato spesso degli pseudonimi, quindi se sentite parlare di Lorenzo Stecchetti, Marco Balossardi, Argia Sbolenfi, Bepi o Giovanni Dareni, si tratta sempre del caro Olindo. Non ha scritto solo opere in romagnolo, ma ha anche sperimentato altri dialetti, come il bolognese e il veneto.

Che cosa c’è da vedere?

La mostra su Olindo Guerrini è bibliografica, quindi ci troverete… libri, esatto! Ma non solo. Ci sono anche foto del poeta e di Ravenna a cavallo tra ‘800 e ‘900. Un po’ quella belle époque che adesso va tanto di moda, ma che qui ci sta perché lui, Guerrini, l’ha vissuta la belle époque. E ovviamente troverete tanti versi delle sue poesie.
Se siete appassionati di storia e vi piacciono i volumi antichi e i manoscritti con quelle calligrafie minuscole e perfette, ne sarete molto soddisfatti. Nella seconda sala c’è anche un video per apprezzare i versi del poeta recitati da un lettore romagnolo. Una vera lezione di lingua. Ma c’è dell’altro.

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Il sonetto “Preludi”.

Quello che non si vede…

Il pezzo forte, a mio parere, è celato dietro le immagini e i versi. Il bello della mostra su Olindo Guerrini sta nel tuffo nel passato e in un mondo romagnolo che per certi versi si è perso (forse è sopravvissuto nelle campagne, ma non ne son certo). Le poesie di Guerrini, ironiche, graffianti e pure un po’ sporche, fanno rivivere le origini della Romagna così come la conosciamo. Olindo Guerrini è schietto, come il Sangiovese. Non si trattiene dal muovere critiche contro la Chiesa, da vero romagnolo di inizio Novecento (oltre che massone) e in generale non si astiene dal dire ciò che pensa. E in tutto questo sento la sincerità della mia terra.

 

Conoscere la Romagna.

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A proposito di bagni pubblici…

Alla fine, si può tranquillamente dire che la mostra su Olindo Guerrini è una mostra sulla Romagna. Quindi è uno spettacolo riservato ai soli romagnoli? No. Visitando la mostra, tutti possono entrare a far parte di quel mondo. Certo, se proprio non avete familiarità con il barbaro dialetto romagnolo forse vi occorrerà un “interprete”, perché il bello di quei versi è sentirli declamare e poi farseli spiegare.
Il personale che segue la mostra è molto gentile e disponibile e vi correrà in soccorso: io non ho nemmeno dovuto domandare che subito mi sono venuti incontro per chiarirmi qualche dettaglio e raccontarmi delle curiosità.
Insomma, se vivete qui o se volete dire di essere stati in Romagna, e poterlo affermare al cento per cento, allora dovete dare un’occhiata a questa mostra. S’avì pazenzia.

Orari:
dal martedì al sabato 10.00-13.00 / 15.00-18.00
chiuso il lunedì e i festivi.

Per ulteriori informazioni: seguite il link

Informazioni sull'autore

Matteo Pezzani

Scrittore, storico, blogger, giornalista, buffone di corte ecc..