Letteratura

Mauro Corona a Ravenna per Scrittura Festival: «Parliamo della vita»

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Mauro Corona: parliamo della vita

Ieri, venerdì 26 maggio, Mauro Corona è venuto a Ravenna per Scrittura Festival. Se ve lo siete perso vi racconto tutto io. Che libro ha presentato, vi chiederete? Nessuno.
Quasi niente, è il titolo del suo ultimo libro, “una chiacchiera” tra Corona e il musicista Luigi Maieron, così l’ha definita lo scrittore friulano al Salone del Libro di Torino la scorsa settimana. La via del sole è un altro dei suoi ultimi lavori e gli intervistatori avrebbero voluto fargli narrare qualche aneddoto in proposito. Ma lui non vuole parlare di nessun libro, «i libri si raccontano da soli» e aggiunge «parliamo della vita». E allora parliamone.la-via-del-sole-mauro-corona

La scrittura salva la vita

Mauro Corona non ha peli sulla lingua, è aperto, spontaneo, assolutamente informale. Posso affermarlo anch’io: l’altro giorno ha persino messo un like a un mio tweet (scusate la divagazione).
Dunque, tra una citazione e l’altra, Mauro Corona racconta la sua scrittura, la spinta che lo ha portato a narrare tanti racconti e romanzi. «La letteratura è servita a salvarmi dal suicidio e dal pluriomicidio. La lettura mi ha salvato la vita». Sua madre, prima di andarsene per scappare dal marito violento, gli ha lasciato «una montagna di libri». Dal padre Corona ha ricevuto la montagna, gli animali e la caccia. E forse questo basta a descrivere il suo bagaglio di scrittore. L’essenza dei suoi lavori.

La vita è una sola

«Leggere ti aiuta a conoscere il mondo. Ti fa sentire in compagnia nella solitudine». Il suo è quasi un appello. Una chiamata che non bisogna ignorare. Senza la letteratura si perde un mondo di opportunità e si cade nell’oblio.
Ma la vita è anche una sola, ripete più volte Mauro Corona, «è breve come un sogno, che senso ha sprecarla a fare cose che non piacciono?». Lo scrittore, alpinista e scultore di Erto (in Friuli-Venezia Giulia), racconta tanto di sé, del suo passato e del suo presente, delle mogli e delle amanti. Lo fa con impeto, quasi sfidando la platea che applaude, che sussulta, a volte ridacchia.

mauro corona a ravenna per scrittura festival

La vita e i fallimenti

Quasi niente è il primo libro che Mauro Corona ha scritto a quattro mani, insieme a «una persona cui voglio bene» (Luigi Maieron). E in questa “chiacchierata” fra amici si parla anche del fallimento. E Corona ritorna con la memoria al premio Campiello. Aveva vinto il Bancarella e si era «illuso», dice lui, di vincere anche il Campiello. Invece ha perso: «son stato male veramente», ma tanti altri ne son stati contenti. Perché per ogni proprio fallimento c’è sempre qualcuno che gioisce. E allora ha lanciato un’esortazione alla folla in Piazza Unità d’Italisli: «Perdete, fallite!».

La tecnologia nella vita di Mauro Corona

Nella sua vita la scrittura è giunta un po’ per caso. Ha iniziato componendo racconti per i suoi figli, finché un giornalista non gli ha proposto di pubblicarli sul giornale della domenica. Poi si fece avanti un’altra rivista e così via. Scriveva nella sua bottega di scultore, negli attimi di pausa. Ancora oggi confessa di scrivere a mano, «Avrò cento quaderni!».
Impensabile al giorno d’oggi, potremmo pensare. Così vien voglia di chiedergli qual è il suo rapporto con la tecnologia. «Zero. Mi son fermato alla motosega». Ha un sito, curato da sua figlia, ma lui dichiara di non averlo mai visto.

E giunto a questo punto mi sorge spontaneo un dubbio. Ma il like su Twitter chi me l’ha messo?

Informazioni sull'autore

Matteo Pezzani

Scrittore, storico, blogger, giornalista, buffone di corte ecc..