Teatro

Ermanna Montanari riceve il premio Fidapa BPW Emilia Romagna

Ermanna Montanari

La mattina di sabato 10 giugno, presso la meravigliosa Sala Dantesca della Biblioteca Classense, l’attrice, regista e scrittrice Ermanna Montanari ha ricevuto il riconoscimento FIDAPA BPW Emilia Romagna: un premio regionale della Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari.

Ermanna Montanari è una figura artistica e culturale fondamentale per il panorama teatrale. Inizia la sua carriera negli anni ’70, insieme al compagno e regista Marco Martinelli, portandola avanti nel consenso della critica e del pubblico, nazionale e internazionale. Quattro volte vincitrice del Premio Ubu, vincitrice del Premio Eleonora Duse e di tanti altri premi, ha ricevuto questo riconoscimento dalle sezioni FIDAPA di Ravenna, Ferrara, Bologna e Forlì-Cesena.

Ermanna Montanari

La consegna del riconoscimento (Foto di Istituzione Biblioteca Classense)

Tra i presenti alla cerimonia il sindaco Michele De Pascale,che ha lodato la «grande forza artistica» di questa donna, definendo «un onore per la città di Ravenna che questo riconoscimento sia stato dato ad una nostra illustre concittadina». Ha poi ricordato che in questi giorni Ravenna «è sconvolta» dal nuovo spettacolo teatrale dedicato all’Inferno della Divina Commedia, parte di un progetto che punta al 2021. «Ravenna, con questi protagonisti, vincerà sicuramente la sfida».

I presenti hanno ricevuto anche il saluto di Maurizio Tarantino, direttore della Biblioteca Classense e del MAR, e di Patrizia Benvenuti, presidente della sezione FIDAPA di Ravenna, che ha definito l’occasione una «giornata importante», che unisce tutte le sezioni interessate. Presente anche Dora Paronuzzi, presidente del distretto FIDAPA Nord Est, che ha attribuito ad Ermanna Montanari e al Teatro delle Albe il merito di aver portato «il mondo a Ravenna».

Dopo i ringraziamenti ha preso la parola Anna De Lutiis, coordinatrice della cerimonia, che ha presentato un excursus sulla storia di Ermanna Montanari, un «percorso artistico di innovazione più che trentennale», dalla fondazione del Teatro delle Albe. Un percorso «anticonvenzionale», intrecciato con la sua vita, una «conquista della sua identità». Prima dell’inizio del percorso stesso, l’infanzia a Campiano fa sì che il dialetto, da lingua materna, diventi «lingua d’arte». Ermanna lavora quindi sulla voce, suo tratto artistico distintivo, con un «rigore sciamanico nel governare quelle profondità magmatiche», «trasfigurando la fisicità in suono». Questa «forza teatrale della voce» ha benedetto alcuni dei lavori più celebri che l’hanno vista protagonista.
Un percorso affascinante quindi, sebbene irregolare, un «labirinto vertiginoso di tracce, animato da vigore, mistero, richiami, richiami arcaici, voglia di cambiamento e soprattutto passione»: un grande esempio per le generazioni future, una «bellissima lezione di teatro e di vita».

Ermanna Montanari

Un’immagine della performance

Ermanna Montanari ha accettato il premio con commozione e onore: «Grazie per tutto l’affetto, perché questa sala dimostra che sono circondata da molto amore. Mi commuovo, sono molto goffa in queste cerimonie. Perché si mostra un quotidiano che tante volte non si vuole dimostrare. Sul palcoscenico si può fingere molto di più. […] Grazie a tutte le Albe e a Ravenna Teatro, perché questo premio va ad Ermanna, ma Ermanna significa una compagnia, un’istituzione, un teatro. Il teatro è un luogo corale ed è il luogo per antonomasia dell’incontro, non solo tra artisti, ma anche dell’incontro con la città. Se la città non c’è, se la città non crea al suo interno lo spazio per il teatro, non crea bellezza».

L’attrice ha poi regalato alla platea qualche breve performance: un brano di Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi, una donna che «sta facendo di tutto per poter portare la democrazia nel suo paese, finalmente libera dopo vent’anni di arresti domiciliari, una donna che ha fatto luce stando nell’ombra»; il XXXIII canto dell’Inferno, il canto del Conte Ugolino, dedicato ai 700 cittadini che stanno partecipando alla chiamata pubblica; infine un brano dal libro Miniature Campianesi, libro da lei recentemente pubblicato. Il piccolo racconto in questione racconta della sua voce, di come «una voce “da maschio” in un corpo talmente gracile» fosse motivo di vergogna da bambina. Ermanna, però, cominciando a fare teatro, comprenderà «che proprio le più grandi stonature, quelle che non vogliamo, ci vengono addosso e se noi le riconosciamo e le abbracciamo possono aprire una strada maestra».

 

Informazioni sull'autore

Silvia Rossetti

Italianista e multitasker. Scrittrice quando c'è tempo, teatrante per divertimento. Forza Tassorosso.