In questo articolo voglio parlarvi degli Aldi dallo Spazio, gruppo progressive rock interamente ravennate, che sta per pubblicare il suo primo album, intitolato Quasar.
Parlando delle band che ruotano attorno al territorio ravennate possono saltare fuori molti nomi. Inoltre, il progresso tecnologico e la concorrenza hanno (finalmente) permesso oramai a qualunque musicista di registrare i propri brani in maniera più o meno professionale, sia in casa (è sufficiente una scheda audio) che in uno studio di registrazione, con relativamente poca spesa.
Il lato negativo di questa faccenda è che, con la stessa frequenza con cui un ragazzino ha la facoltà di prendere in mano la chitarra e fare due lezioni per poi autoproclamarsi “chitarrista”, così aumenta direttamente il rischio di tante, tantissime band improvvisate che sentono la necessità di registrare il proprio disco. Con il risultato che poi, alla fine, è più che prevedibile.
Fortunatamente (per voi lettori) non è questo il caso.
Gli Aldi dallo Spazio
Gruppo dal nome curioso, un nome che sembra lasciare trasparire quell’impertinenza tipica dei giovani che vogliono affrontare una sfida, andando avanti per la loro strada, incuranti di qualunque potenziale ostacolo.
La band è formata da Dario Federici (voce, tastiere), Simone Sgarzi (chitarra, cori), Davide Mosca (chitarra, cori), Marco Braschi (basso) e Lorenzo Guardigli (batteria, cori).
Conoscevo già metà della band fin dai tempi in cui suonavano nei Flametop; una volta ho avuto anche la fortuna di dividere il palco con loro.
Gli Aldi dallo Spazio hanno concretizzato il loro progetto per la prima volta con un singolo, Little Piggie Will, pubblicato assieme al videoclip il 14 luglio 2017 su YouTube (produzione Incipit). Pochi mesi dopo, la decisione di continuare con il passo successivo, il CD, di cui è in programma la distribuzione in formato fisico e in digitale.
Il videoclip di Little Piggie Will.
Ascoltando i primi brani di Quasar ci si rende subito conto della meticolosità con cui il disco – autoprodotto – è stato registrato. Una grande attenzione al ritmo e alla precisione esecutiva; non sempre “metronomica”, ma guardando il contesto ci può stare e contribuisce a rendere il tutto più live ed onesto. La canzone di esordio è molto bella e prepara in modo efficace il nostro orecchio a tutto quello che seguirà nella tracklist.
Fin da subito si percepiscono anche tutte quelle influenze che hanno lasciato (in parte) la loro impronta sul disco: Pink Floyd, ma anche PFM, Banco del Mutuo Soccorso e Genesis. Anche un po’ di Dream Theater: Collision mi ha ricordato molto quel progetto parallelo di Rudess, Petrucci e Portnoy – Liquid Tension Experiment – che alla fine rappresenta quelle sessioni in sala prove in cui ti parte l’improvvisazione e da quel breve riff ci nasce intorno tutto un brano.
Massiccio l’utilizzo di riverberi e delay, che assieme alle voci doppiate creano un mood bello pieno ed avvolgente, che sembra portare indietro nel tempo. Infatti, ascoltando i brani si ha la sensazione di essere un po’ slegati dal contesto moderno, e ci si ritrova catapultati in un’altra dimensione: quella degli anni ‘70 in cui il progressive aveva raggiunto l’apice della sua maestosità, con pezzi bellissimi e sofisticati che sono passati alla storia.
Il gruppo annuncia l’uscita del disco su YouTube.
Gli Aldi sono ancora molto legati allo stile dei loro grandi maestri, forse un po’ troppo. Approvo in pieno il progressive (è vero, mi basta sentire dei tempi dispari per esaltarmi all’istante), però l’aspetto negativo di questo genere, a parer mio, è che ha già avuto il suo maggior sviluppo, ed è veramente difficile al giorno d’oggi riuscire a farsi notare se si naviga in queste acque. Dovrebbero osare un po’ di più e tentare di superare questi loro maestri, puntando a stravolgere le regole, visto che hanno tutte le carte in regola per poterlo fare.
In ogni caso sono partiti col piede giusto. Li ho trovati molto interessanti, soprattutto nel contesto del ravennate, dove sembra che se sei un musicista tutti cerchino di metterti i bastoni tra le ruote.
Aldi dallo Spazio – Intervista alla band
A pochi giorni dalla presentazione ufficiale del primo CD (#Quasar) abbiamo fatto alcune domande agli Aldi dallo Spazio, band progressive ravennate.Qui invece parliamo dell'album: ?? https://goo.gl/YYEHqR
Pubblicato da WeeKra – Cultura in condivisione su Mercoledì 11 ottobre 2017
Gli Aldi dallo Spazio presenteranno ufficialmente Quasar sabato 14 ottobre 2017, in occasione del loro live al Gasoline di Ravenna.
Potete seguire la band su Facebook, YouTube e Instagram.
In copertina: foto di Giulia Cocchieri (facebook).