Sono già partite le iniziative di Ravenna Nightmare Film Fest (RNFF), in questo sabato 28 ottobre denso di appuntamenti interessanti.
Alle 9.30, presso il Palazzo del Cinema, lo sceneggiatore e scrittore Alessandro Fabbri ha tenuto una lezione sul confronto tra scrittura cinematografica e seriale. L’incontro è stato introdotto da Alessandro Iannucci, professore di Letteratura Greca, che ha fatto alcune importanti premesse sul tema. Oltre ad aver illustrato qualche principio fondamentale individuato dal buon Aristotele, Iannucci ha fatto una dichiarazione fondamentale e completamente condivisa da Fabbri: le opere di finzione rappresentano la realtà, non la imitano né la riproducono. La realtà viene ricostruita in una combinazione di azioni e intrecci, ma l’opera non ha assolutamente la pretesa (e nemmeno lo scopo) di esserne una copia.
Sull’input del professor Iannucci ha iniziato il suo intervento Alessandro Fabbri, partendo da un’osservazione ad esso strettamente connessa: serie tv e film sono “spazi” chiusi, mentre la realtà è infinita. Quest’ultimo è un presupposto con cui lo sceneggiatore deve confrontarsi e sicuramente organizzarsi di conseguenza.
Nel cinema tutti i film, in linea di massima, hanno una struttura precisa, una divisione in atti: la descrizione della situazione ordinaria che si conclude con un incidente, una sfida; lo sviluppo della situazione conseguente all’incidente; lo scioglimento finale. A partire dall’incidente, un film potrebbe potenzialmente svilupparsi in tantissimi modi, a seconda di come il protagonista e i personaggi reagiscono e interagiscono. E’ l’incidente, inoltre, a introdurre il tema del film e quindi il senso, se vogliamo, di tutta la storia. Questo tema non procede in libertà, è bensì costretto ad opporsi ad un controtema, ovvero agli ostacoli che i protagonisti devono superare, spesso attraverso il cambiamento di se stessi.
Come tutte le arti, sottolinea Fabbri, anche la scrittura per il cinema e la televisione necessita di basi tecniche. Un punto di partenza necessario affinché nasca e cresca una produzione in grado di coinvolgere il pubblico, di appassionarlo e renderlo fedele.
Ma come si coinvolge il pubblico? Spesso attraverso il difetto.
I personaggi vanno approfonditi, anche in termini biografici: ognuno ha la propria storia, anche se non deve essere necessariamente raccontata del tutto. Ogni eroe o antieroe ha un cosiddetto “difetto tragico”, che lo sceneggiatore deve ricercare. Questo difetto comporta inadeguatezza, repulsione del cambiamento, sebbene gli eventi della trama costringano il protagonista ad affrontare la sfida, il proprio difetto, il cambiamento stesso.
La trama diventa quindi un pretesto, un’occasione, la traccia su cui costruire lo sviluppo emotivo di un personaggio che ci coinvolge: a volte perché ci somiglia, a volte perché non ci somiglia affatto, a volte perché lotta contro il cambiamento come tutti noi facciamo.
Nel contesto delle serie tv il concetto è simile, ma spesso più ampio e “grave”. Il protagonista non solo ha un difetto, è spaccato: oscilla tra le sue due personali metà investendo nel processo i personaggi che gli gravitano attorno. La serie ha il vantaggio di dare più tempo per sviluppare una trama, che potenzialmente può durare parecchio, ma anche e soprattutto per sviluppare i personaggi. Raccontare le loro storie e i loro difetti in maniera onesta si è provato in molti casi la chiave per realizzare una produzione di successo.
La giornata di oggi continua con l’inaugurazione ufficiale di RNFF e la celebrazione del 20° anniversario di Nirvana, un film di Gabriele Salvatores che ha rappresentato un picco nella storia del cinema di fantascienza italiano. Alle 17.30, al Palazzo del Cinema, si terrà l’incontro Gli uomini che fecero l’impresa: proprio questi uomini si riuniranno in sala a raccontare la propria esperienza. Ci saranno il produttore Maurizio Totti, i direttori della fotografia Massimo Fiocchi e Giuseppe Baresi, lo scenografo Giancarlo Basili, il fonico Tullio Morganti, il regista Bruno Bigoni. Questo illustre staff può vantare di aver contribuito alla nascita di Nirvana ormai due decenni or sono. Chiuderanno l’incontro con alcune riflessioni lo stesso Alessandro Fabbri e Nevio Galeati, direttore artistico di GialloLuna NeroNotte. Prima di cominciare, ci saranno i saluti del direttore artistico di RNFF Franco Calandrini (clicca qui per leggere l’intervista) e un’introduzione del critico cinematografico Antonello Catacchio.
In serata, dopo un Nightmare Cocktail, verrà proiettato il film su pellicola 35 mm, grazie al contributo della Cineteca Lucana che ha messo a disposizione una delle pochissime copie esistenti.
Non perdetevi questa occasione unica!