Musica Teatro

Il viaggio nel tempo dell’Uomo a Vapore

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Uomo a Vapore è uno pseudonimo e uno spettacolo. Uno pseudonimo per Fiorenzo Mengozzi, batterista e percussionista prestato a vari ed eventuali generi. Uno spettacolo sempre per lui, Fiorenzo Mengozzi, che ha deciso di scalare un livello facendo una scommessa contro se stesso: mettere in scena la sua idea, la sua riflessione.
Se il nome vi suona familiare, ecco il perché: abbiamo conosciuto l’Uomo a Vapore prima di conoscere Uomo a Vapore. Chiaro? No? Leggete l’intervista che abbiamo fatto proprio a lui, Fiorenzo Mengozzi, per rinfrescarvi la memoria.
Poco dopo aver fatto due chiacchiere con l’autore, abbiamo assistito alla replica andata in scena sabato 3 marzo, al Teatro Socjale di Piangipane. E non siamo rimasti delusi.

uomo-a-vaporeIn questo spettacolo c’è tutto: c’è il passato, c’è il presente, c’è perfino una timida occhiata al futuro. Ma in particolare ci sono due elementi che convivono e si reintegrano a vicenda: musica e parole. Due facce della stessa medaglia in questo caso, entrambe ben calibrate per non peccare di squilibrio in nessuno dei due sensi.
Uomo a Vapore è uno spettacolo musicale, non musicato: la colonna sonora si sposa con le parole di Roberto Mercadini, non a caso nate dalle suggestioni e dai pensieri di chi per primo – Mengozzi – è partito realizzando un insieme di musiche e suoni che solo in seguito sarebbe diventato un vero e proprio spettacolo.

Un’avventura interessante, uno spunto di riflessione, un bel viaggio nel tempo e, attraverso alcuni testi, anche nello spazio. I suoni meccanici riprodotti nel corso dello spettacolo trascinano l’attenzione alla realtà, mentre si mescolano alle suggestioni dei musicisti. Intanto, un ironico, creativo e divertente Mercadini si cimenta con gli stessi temi che hanno ispirato l’idea stessa alla base di Uomo a Vapore.
Che ne sarà di noi? O piuttosto, che ne è di noi…adesso?

Attraverso aneddoti personali, storie di documentazione, riflessioni pure e semplici, Mengozzi e Mercadini ci trasportano con abilità e gradualità al loro punto di vista, quello più giusto: una sana via di mezzo. Non automi, non trogloditi. In pari, sebbene con il beneficio del dubbio. Ma come fare?
uomo-a-vaporeQuello della tecnologia e del suo impatto sulla società è un argomento spinoso e profondo, su cui gli accademici di tutto il mondo spendono parole e pagine. Noi, per una sera, l’abbiamo affrontato con la musica.

Quindi, qual è la risposta? Esiste davvero un modo di convivere con la rivoluzione digitale senza rimanerne travolti? Il bello di Uomo a Vapore è proprio questo: non dà la risposta, dà la sua risposta. Quella di Mengozzi, quella di Mercadini. Un punto di vista, un suggerimento.

Poi suvvia, ognuno la pensa come vuole.
Noi la pensiamo come loro.
Volete sapere perché?
Dovrete scoprirlo voi stessi, andandoli a vedere, sentire e ascoltare.

Quando?
Sabato 14 aprile al Teatro Comunale di Cesenatico.

Buona visione. Buon ascolto.

 

Per informazioni su Uomo a Vapore e sui prossimi appuntamenti:
www.uomoavapore.com
Facebook: Uomo a vapore

Informazioni sull'autore

Silvia Rossetti

Italianista e multitasker. Scrittrice quando c'è tempo, teatrante per divertimento. Forza Tassorosso.