L’intro.
Eravate anche voi tra la folla a vedere Sing Street? Io c’ero e vi racconto la mia impressione.
Prima scena: Conor, un ragazzo di quattordici anni è seduto sul letto a suonare la chitarra. Nella camera vicina i suoi genitori litigano e Conor usa le loro parole come testo della sua canzone. Non vi convince? Be’ pochi minuti dopo Conor si ritrova in una nuova scuola, piena zeppa di bulli e parte Stay Clean dei Motörhead.
La strofa.
Dublino, anni ’80. L’intera Irlanda vive un periodo di crisi economica e i giovani per cercar fortuna scelgono di emigrare all’estero (vi ricorda qualcosa?). Anche la famiglia di Conor (Ferdia Walsh-Peelo) è a corto di soldi e i genitori sono a un passo dal divorzio. Per far fronte alle spese Conor viene spedito in una scuola più economica, dominata dai bulli e da un preside autoritario.
Poi incontra lei, Raphina (Lucy Boynton), una ragazza che aspira a diventare modella e Conor si innamora all’istante. Per far colpo, il ragazzo s’inventa di suonare in una band e le propone di partecipare al loro video. Quindi nasce l’esigenza di mettere su un gruppo.
In breve Conor trova quattro componenti e un manager, tutti compagni di scuola. Nascono così i Sing Street. Sotto l’incoraggiamento del fratello Brendan (Jack Reynor), Conor e la band iniziano a scrivere canzoni proprie, ispirandosi ai gruppi del momento: Duran Duran, A-ha, The Cure, Spandau Ballet.
Conor si avvicina sempre di più a Raphina e più scopre la drammatica vita della ragazza, più capisce che i suoi problemi sono poca cosa.
Il ritornello.
La cornice del film sono la musica, i gruppi e i video degli anni ’80. Mentre compongono i loro pezzi, i Sing Street si imbattono nelle varie mode e generi di tendenza del decennio, riversando queste tendenze sia nelle loro canzoni, sia nel loro look. Durante il film sfoggiano vestiti sgargianti e poi darkettoni. Capelli cotonati e ciuffi biondi, fino alla sera del loro primo concerto, quando riescono, in qualche modo, a essere sé stessi.
Note e accordi.
La pellicola è stata presentata un anno fa al Sundance Film Festival 2016, celebre rassegna del cinema indipendente, ed è arrivata nelle sale italiane a novembre. Il primo impatto non è stato un successo. Eppure sabato 21 gennaio 2017, quando il film è stato riproposto al Palazzo dei Congressi da Ravenna Screen, l’accoglienza è stata ben diversa. Segno che forse non gli era stato dato il giusto spazio, rimanendo nell’ombra.
I componenti.
Cominciamo dal leader, il regista John Carney. Dublinese e musicista, il film è in parte autobiografico (lo stesso Carney, da giovane, si è trasferito da una scuola privata a una pubblica). Oltre ad aver diretto il film a lui si deve la sceneggiatura e buona parte dei brani originali.
Gli attori sono in buona parte esordienti, vedi il protagonista Ferdia Walsh-Peelo, ai quali sono stati affiancati artisti già affermati come Jack Reynor e Aidan Gillen (Game of Thrones) che interpreta il padre di Conor e Brendan.
Tra le varie collaborazioni va segnalato il contributo di Adam Levine (Maroon 5) nella composizione del brano “Go Now”.
La setlist.
- Rock N Roll Is A Risk (Dialogue) – Jack Reynor
- Stay Clean – Motörhead
- The Riddle Of The Model – Sing Street
- Rio – Duran Duran
- Take On Me – A-ha
- Up – Sing Street
- To Find You – Sing Street
- Town Called Malice – The Jam
- In Between Days – The Cure
- A Beautiful Sea – Sing Street
- Maneater – Hall & Oates
- Steppin’ Out – Joe Jackson
- Drive It Like You Stole It – Sing Street
- Up (Bedroom Mix) – Sing Street
- Pop Muzik – M
- Girls – Sing Street
- Brown Shoes – Sing Street
Il prossimo appuntamento di Ravenna Screen è stasera, 28 gennaio, con Genius di Michael Grandage. E chissà se si ripeterà il successo di presenze.